domenica 23 ottobre 2016

Esercizi per percepire l'Aura


Esercizi per la percezione dell’aura

1° - La percezione.


Per riappropriarci della possibilità di percepire l’aura, è necessario risvegliare in noi il ricordo e l’importanza della stessa. Riabituiamo la mente a quest’idea ed eviteremo che con il filtro che la nostra mente applica, le informazioni che concernono l’aura siano accantonate.

Noi crediamo di pensare e percepire, invece semplicemente ricordiamo.

La nostra mente confronta ogni cosa percepita con il suo modello esperienziale e passa alla nostra attenzione solo quello che ritiene utile.
Tutto quello che crediamo di percepire è il ricordo dell’esperienza stessa operato dalla nostra mente, per cambiare la percezione dobbiamo cambiare il ricordo della stessa, ricordare l’esperienza concentrandoci sul particolare mancante, sull’aura che vediamo e non percepiamo e che possiamo portare a coscienza analizzando il ricordo.

Per fare questo possiamo guardare oggetti, persone, alberi, animali, quello che vogliamo e attira la nostra attenzione, poi chiudiamo gli occhi e proiettiamo nella nostra mente l’immagine completa con l’aura intorno.

Visualizziamo ad occhi chiusi un oggetto qualsiasi e immaginiamolo come se avesse un’aura.

Non sforziamoci di creare un’ aura come pensiamo che possa essere, semplicemente teniamo in mente la forma della cosa e guardiamola come se avesse un aura. Questo atteggiamento mentale serve per dire alla nostra mente: Le informazioni sull’aura ora sono per me importanti”.

Fatto più volte questo esercizio di ricordo, inizieremo ad abituarci a vedere l’aura perché quest’esperienza farà parte dei ricordi della nostra mente che non la escluderà più dalle informazioni che ci porta a coscienza.

2° - La sensazione

Un passo importante per prendere coscienza dei nostri corpi energetici è portare l’attenzione sulla propria sensibilità percettiva.

Mentre il nostro inconscio percepisce sfericamente tutto quello che avviene dentro e intorno a noi, alla nostra parte cosciente arriva solo quello che è strettamente necessario. La mente filtra parti di informazione che ad un primo esame sembrano inutili.

La mente non fa questo per ingannarci. Questo è il suo programma.

La bella notizia è che noi possiamo programmare la nostra mente per ottenere, non una sensibilità diversa o maggiore in quanto è già buona, ma per regolare cosa la nostra mente deve filtrare per noi e cosa scartare come momentaneamente non utile.

Possiamo dire alla mente cosa deve permetterci di percepire e per farlo non dobbiamo fare sforzi o strane richieste.

Bisogna solo far entrare la percezione delle parti energetiche di noi stessi come fatto esperienziale e normale per la nostra mente, la quale capirà che è una informazione utile e non la filtrerà più rimandandola nell’inconscio.

Sediamoci al buio, comodi e rilassati senza cinture o bracciali che stringano. Inspiriamo l’aria con il naso e soffiamola con la bocca, lentamente e profondamente. Mentre continuiamo questa respirazione rilassante, portiamo le mani giunte di fronte a noi e strofiniamole tra loro per qualche istante, allontaniamo le mani tenendo la distanza di circa un metro tra i palmi.

A questo punto sempre mantenendo la respirazione tranquilla, iniziamo molto lentamente ad avvicinare i palmi tra loro, immaginiamo che un flusso di energia tra i palmi stia formando una sfera che si addensa sempre più man mano che i palmi si avvicinano.

Avviciniamo e allontaniamo i palmi tra loro, molto lentamente mantenendo rilassati i muscoli delle spalle. Quando inizieremo a percepire una sensazione tra i palmi come se fossero avvolti da una sostanza lievemente vischiosa, sensazioni di cambio di temperatura delle mani, amplifichiamo questa percezione immaginando di avere un palloncino o una palla di spugna tra le mani, comprimiamola ed spandiamola, giochiamo con questa sfera di energia, accarezzandola e muoviamola a nostro piacimento, carichiamo di energia questa sfera e rendiamola più densa. Quando ci sembra di tenere tra le mani qualcosa di concreto possiamo aprire gli occhi ed essendo al buio scorgeremo intorno alle nostre mani un alone più denso e visibile e all’interno, tra i palmi, una sfera lievemente più luminosa del resto della stanza.

Questo esercizio potrà riuscirvi bene già la prima volta, qualsiasi sensazione abbiate o non abbiate facendolo, va bene in quanto lo scopo di questo esercizio è riabituare la mente a questa percezione, quindi fatelo spesso, è un ottimo esercizio di rilassamento.

come vedere l'Aura


Vedere l’aura con l’aiuto di una parete chiara
Fate quest’esercizio in una stanza illuminata preferibilmente dalla luce del giorno, verniciata di bianco o di colori chiari. La luce solare o le vecchie  lampadine ad incandescenza vanno bene. E’ naturalmente possibile usare anche luci neon, vero è che non sono i nostri occhi a vedere l’aura ma la nostra stessa aura che percepisce, le frequenze luminose interagendo però con le frequenze emesse dall’aura dei soggetti potrebbero variare un pochino quanto “vediamo”.
Poni il soggetto ad esempio una pianta o un cristallo tra te e la parete
siediti,  rilassati, apri gli occhi e guarda verso la parete.
Respira in profondamente e lentamente, immagina di donare energia e proiettala verso il soggetto.
Mantieni la tua attenzione visiva verso la parete e sull’alone luminoso che inizierà a presentarsi intorno al soggetto.
continua la tua respirazione calma e profonda.
Prova a trovare nell’alone intorno al soggetto i colori che lo compongono.
Lascia volare la tua mente ma non perdere la concentrazione .
Poco a poco noterai dei cambiamenti della tonalità dell’alone luminoso. Quando questo accade manda ancora energia, a quel punto vedrai la gamma ampia di colori in movimento che sono all’interno e intorno al soggetto che stai guardando.
Inizia con piante, cristalli o oggetti di uso comune, scoprirai che anche loro hanno un aura e che questa viene cambiata in alcune sue parte dal loro proprietario o da chi li usa con frequenza.
Quando ti verrà bene quest’esercizio prova a guardare le persone, magari quando si trovano su uno sfondo neutro.
Ricorda sempre di mandare energia per farle brillare, questo è il segreto per imparare a vedere l’aura.
Usa la Forza come se fosse un radar, l’aura rilucerà di “luccicanza” e potrai percepire, intuire molto su quanto stai osservando.

Vedere l’aura con l’aiuto del buio o di una candela schermata
Questa esercitazione è da fare  al buio.
Fai come nell’esercizio precedente ma usa una candela tenuta lontana da te e schermata.
Questa volta, prima di concentrarti sul soggetto osserva le tue mani tenendole di fronte a te fino a percepire il loro alone e dei raggi che sembrano scaturire dalle punte delle dita, quando sei in grado di “vederli” dirigili verso il soggetto, manda tanta energia e prova a “toccare” il soggetto con questi raggi che saranno diventati lunghi e luminescenti.
Ascolta le sensazioni che provi, questo è un buon inizio per iniziare ad usare attivamente il tuo Corpo Astrale.
Quando ti verrà bene il tutto fai l’esercizio senza candela.

Esercizi all’aperto
Questo esercizio è da svolgere all’aperto in un luogo con alberi e vegetazione.
La struttura energetica degli alberi è particolare.
La parte più intelligente è al centro delle radici, tronco e rami  sono l’antenna emittente e ricevente che li collegano al Tutto.
A molti passi dal tronco si è già all’interno della struttura energetica dell’albero.
Il loro ritmo temporale è diverso dal nostro quindi bisogna muoversi lentamente e con molta consapevolezza.
Respira lentamente e profondamente, immagina che una luce dorata ti stia avvolgendo, manda energia alla radice dell’albero che è sotto e davanti a te, ed inizia a camminare molto lentamente avvicinandoti al tronco. Se vuoi fermati ogni due passi per assaporare  meglio le sensazioni che inizierai a vivere. Inizia ad osservare l’aria tra te e il tronco dell’albero e poni attenzione ai piccoli cambiamenti di luminosità e colore. Il trucco è l’attenzione consapevole unita ad un senso di gioiosa aspettativa. L’Energia è attratta da questo tipo di stato di coscienza.
Quando sei arrivato al tronco abbraccialo e poi siediti appoggiandovi la schiena e continua a “guardare” e scambiare energia con l’ambiente circostante, fonditi con l’albero e il Tutto.
Se riesci a entrare in sintonia con l’albero riceverai un flusso costante di informazioni che potrai elaborare in seguito nei sogni o come intuizioni.
Questo esercizio si può fare di giorno o di notte, con o senza Luna.
E’ sempre diverso e piacevole. Ottimo ai Solstizi ed Equinozi, assolutamente da provare.





venerdì 30 settembre 2016

come vedere l'Aura parte seconda

A cosa serve vedere l’aura
Vedere l’aura è una forma avanzata di Conoscenza e la questo vuol dire Potere.
Come useremo questo Potere dipende dalla nostra Coscienza.
la quantità di Conoscenza e quindi di Potere non è determinata dal tipo di Coscienza che abbiamo sviluppato. Vero è che il tipo di Coscienza determina il modo in cui usiamo il Potere.
E’ per questo che ho detto che conosco persone che non sempre utilizzano la visione dell’Aura con intenti “puri”.
Puoi usare la capacità di vedere l’aura per vendere meglio la tua “merce” per convincere qualcuno a fare quello che vuoi conoscendo i suoi punti deboli, per sconfiggere un tuo “nemico” o presunto tale. Sicuramente esistono modi più creativi per usare questo Potere riconquistato.
Ne elenco solo alcuni e approfondirò in seguito il discorso.
Con gli altri Esseri Viventi abbiamo spesso scambi emozionali e vibrazionali, quando attraverso l’aura percepiamo che qualcuno ha una bassa vibrazione energetica e temiamo che la sua vibrazione possa abbassare la nostra, agiamo subito.
Prima che la nostra energia si abbassi di vibrazione senza che  ce ne rendiamo conto, diamo energia consapevolmente, eviteremo di sentirci svuotati.
Se entriamo in un luogo in cui ci sentiamo a disagio in quanto la sua energia o quello degli esseri che sono presenti è molto bassa, cerchiamo un punto confortevole ed energeticamente favorevole e che ci apparirà più luminoso, e da quel punto diamo energia all’ambiente e a chi è presente.
Lo stesso vale con gli animali spaventati e aggressivi, possiamo accorgerci della loro presenza anche se ancora non li vediamo perché nascosti da cespugli o ostacoli. Possiamo decidere se allontanarci o mandare loro energia positiva e continuare per la nostra strada.
Troviamo Luoghi di Potere e di Energia in sintonia per noi per rigenerarci o fare meditazione.
Questi luoghi appaiono luminosi e nitidi, ci attraggono e ci coccolano e il fatto che vadano bene a noi, non vuol dire che vadano bene anche ad altri. Se dobbiamo cercare un luogo per qualcuno cerchiamolo che sia in armonia con la sua energia.
Se vogliamo un luogo per fare trattamenti energetici reiki o simili cerchiamone uno che si in sintonia con la maggior parte dei presenti.
Facciamo la spesa, cerchiamo alimenti e prodotti che siano energeticamente VIVI e VITALI,
che abbiano un’aura favorevole e in sintonia con la nostra in quanto entreranno a far parte della nostra stessa AURA!

I Tarocchi di Marsiglia

tarocchi di Marsiglia
Le 78 carte dei TAROCCHI DI MARSIGLIA sono divise in due gruppi: 22 arcani maggiori e 56 arcani minori. Gli arcani maggiori hanno un carattere fortemente allegorico. Mettono in scena personaggi vivaci, che si trovavano già, all’incirca, nelle forme ancestrali del gioco: il matto, il giocoliere, la papessa, l’imperatrice, l’imperatore, il papa, gli amanti, il carro, la giustizia, l’eremita, la fortuna, la forza, l’appeso, l’arcano senza nome (la morte), la temperanza, il diavolo, la torre, le stelle, il sole, la luna, il giudizio e il mondo. Ad ogni lama corrisponde una simbologia particolare. I 56 arcani minori sono divisi in 4 gruppi o semi, legati in particolare agli elementi, alle stagioni e ai segni astrologici: i bastoni (fuoco/estate/ariete, leone e sagittario), le coppe (acqua/primavera/cancro, scorpionee pesci), i denari (terra/autunno/toro, vergine e capricorno) e le spade (aria/inverno/gemelli, bilancia e acquario). Ogni seme è costituito da 10 carte numerali e da 4 figure: il re, la regina, il fante e il cavaliere.
Come funziona?
Esistono numerosissimi modi di leggere i tarocchi: oracolo con due carte, tre carte, gioco del ferro di cavallo con 7 carte, l’oracolo per le coppie (13 carte)… Ma il rituale si avvia sempre nello stesso modo. Il consultante mescola a lungo le carte poi le alza con la mano sinistra verso sinistra prima di restituirle al veggente. Sta poi a lui distribuire le carte coperte, cioè con l’immagine contro il tavolo affinché il consultante possa scegliere le “sue” carte. Una volta terminata questa operazione, il veggente dispone le carte selezionate secondo il metodo preferito, ma sempre da sinistra verso destra. L’interpretazione può cominciare! Succede spesso che per la divinazione vengano usati solo gli arcani maggiori. Quando tutte le carte sono state distribuite, gli arcani minori giocano un ruolo ausiliario e servono unicamente a precisare il senso degli arcani maggiori. Le lame si interpretano in funzione di quelle che le circondano. A seconda che esse appaiano dritte o a rovescio, danno un messaggio positivo o negativo.
La consultazione: è tutta un’arte
I tarocchi possono essere letti durante una consulenza fatta di persona da un veggente ma anche per telefono. L’atmosfera in cui si svolge la lettura delle carte è primordiale. Durante la consulenza, la stanza deve essere tranquilla, protetta da rumori esterni e dalla luce diretta. Il successo di una consulenza dipende dal savoir-faire, dal talento e dalla chiaroveggenza dell’esperto. Dipende anche dalla recettività del consultante. Se vai a farti leggere i tarocchi, metticela tutta per arrivare rilassata. Indossa vestiti larghi, togliti i gioielli, respira lentamente e concentrati sui problemi che ti preoccupano.
Domande e risposte
Come la maggior parte delle arti divinatorie, i tarocchi danno risposta alle domande di ordine affettivo, professionale, finanziario e fisico o su una persona particolare tra i conoscenti del consultante. Le carte possono dare predizioni molto concrete: per esempio quando si tratta di rispondere di sì o di no ad una domanda semplice. Ma possono soprattutto accompagnare il consultante nelle sue scelte di vita. In funzione della sua posizione (dritto o rovescio) e di dove si trova rispetto alle altre carte, ciascun arcano è portatore di un consiglio. Il bagatto, per esempio, simbolo dello slancio creativo, invita in positivo a lanciarsi nell’azione. Sotto il suo aspetto negativo, raccomanda di rimandare un’impresa o una scelta ad un momento più propizio. Gli arcani permettono di situare la previsione nel tempo (stagione, giorno della settimana), nello spazio (luogo della previsione) e nella durata: previsione a breve o a lungo termine.
I tarocchi di Marsiglia… e gli altri
Anche se i tarocchi di Marsiglia restano i più conosciuti e i più utilizzati, ne esistono decine di altri tipi. È il caso dei tarocchi persiani. Questo gioco di 55 carte si ispira alle “Mille e una notte”. I suoi 19 arcani maggiori e i suoi 36 arcani minori mettono in scena dei sultani e delle sultane dalle vesti cangianti ma anche delle civette, che simboleggiano lo spirito osservatore e riflessivo dell’uccello, messaggero degli dei.
L’oracolo Belline o ancora le Sibille diMademoiselle Lenormand hanno anch’essi i loro adepti. Così come i tarocchi egiziani o i tarocchi celtici. Non è raro che una veggente passi da un gioco all’altro durante una consultazione; a seconda della sua sensibilità, del suo umore, o per confermare le predizioni date da un’altra lettura